Il Tempio mormone in via Di Settebagni apre ai cittadini – di Alessandro Pino

È finalmente completato e a brevissimo sarà visitabile dalla cittadinanza il complesso del Tempio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in via di Settebagni.

Per l’occasione lo scorso 14 gennaio si è svolta una visita alla quale hanno partecipato rappresentanti della stampa locale e nazionale – inclusa una troupe del Tg5 con l’inviata Francesca Cantini – e delle istituzioni, accolti dalle massime autorità mondiali (identificati con il titolo di “Anziani”) della comunità religiosa, forse più conosciuta al grande pubblico con nome di mormone. Durante i saluti iniziali ha preso la parola il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito – che ha portato il saluto del sindaco Virginia Raggi – secondo cui il Tempio «migliora e abbellisce il nostro Municipio con strutture che saranno aperte anche alla cittadinanza» mentre l’Anziano Massimo De Feo ha ricordato che «il Tempio della Chiesa di Gesù Cristo non poteva mancare nella Roma cristiana di Pietro e Paolo». Anche il presidente del Terzo Municipio, Giovanni Caudo, ha poi espresso apprezzamento per quanto realizzato. Erano presenti anche per la Chiesa mormone gli anziani David Bednar, Roland Rasband, Alessandro Dini Ciacci e il direttore nazionale delle relazioni pubbliche Raimondo Castellani. I partecipanti sono stati condotti dall’Anziano Dini Ciacci e dalla moglie Sara in un giro del Tempio vero e proprio, attorno al quale si distende il complesso – tra i più grandi del mondo – che comprende una cappella per le funzioni ordinarie, una foresteria con ottanta alloggi per i fedeli che giungeranno da fuori Roma, un centro multifunzionale con la statua del Cristo scolpita da Bertel Thorvaldsen che servirà anche a una iniziativa di ricerca genealogica aperta a tutti, al momento in fase di realizzazione, mentre esternamente al centro vi è un’area giochi che verrà donata alla città.

Notevole l’attenzione riservata al verde, con la presenza di alcuni degli ulivi autoctoni dei luoghi – spostati in un vivaio durante i lavori – altri di circa sei secoli di età fatti giungere appositamente e numerose piante di alto fusto, il tutto disseminato su una distesa di marmi di Tivoli solcati da fontane e giochi d’acqua dal gusto un po’ hollywoodiano. Il Tempio, realizzato in circa otto anni dalla CG Edilcoop e al quale hanno lavorato complessivamente migliaia di persone con i materiali forniti da aziende di tutto il mondo, si discosta alquanto nella disposizione interna dall’immagine classica di un edificio religioso, non essendoci grandi volumi vuoti come in una cattedrale o una moschea, bensì una serie di ampi saloni, arredati con un gusto a metà strada tra l’Art Deco e lo Stile Impero e che può ricordare gli interni di prima classe di un transatlantico di inizio Novecento: marmi di Carrara come se piovesse, bronzo a profusione anche per i maniglioni antipanico, insistiti richiami al disegno michelangiolesco del pavimento di piazza Del Campidoglio, centinaia di punti luce in vetro di Murano e lampadari in cristallo assemblati sul posto dai fedeli, rivestimenti di pregio per le sedute mentre all’esterno domina il granito sardo in cui si inseriscono le vetrate decorate fatte giungere dagli Stati Uniti, il tutto pagato con le offerte degli appartenenti alla Chiesa di tutto il mondo.

Come spiega l’architetto Maria Camilla Rubei, presidente della CG Edilcoop, l’impegno è stato «soddisfare un cliente esigente e mettere insieme diverse culture». A farle eco il direttore tecnico della CG Edilcoop, Dionisio Graziosi: «L’impostazione è diversa da quella degli edifici di culto che conosciamo, è stata una sorpresa anche per noi, una sfida tecnica e morale da cui usciamo tutti cresciuti e fortificati». Sì, perché è bene ricordare che durante i lavori è stata posta grande attenzione alla sicurezza superando anche gli standard richiesti dalla legge e non si è registrato nessun incidente grave. Degli interni del Tempio non è stato permesso di scattare fotografie: per vederli, anche chi non appartiene alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni può approfittare fino al 16 febbraio, data successivamente alla quale solo i fedeli saranno ammessi all’interno, mentre sarà sempre possibile frequentare il resto del grandioso complesso.

Fonte: https://lucianamiocchi.com/2019/01/15/il-tempio-mormone-in-via-di-settebagni-apre-ai-cittadini-di-alessandro-pino/

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